Fedele alla mia piu’ usuale professione, fare ricerca ed insegnare fisica quantistica, durante il giro mi sono fermata spesso per parlare di fisica quantistica nelle scuole ed anche ad un pubblico generico nei porti. Non avevo chiaro, entrando nel bello spazio Tecum e guardando le molte persone venute ad ascoltarmi, se l’interesse sarebbe stato piu’ per il viaggio “geografico” o per quello “scientifico”. In altri termini: avrebbero voluto sentirmi parlare di vela o di fisica quantistica? Non credo esista incertezza peggiore, quando si parla in pubblico, di quella derivante dal non sapere esattamente cosa le persone siano accorse ad ascoltare. Per questo non ero del tutto serena… Alcune persone si erano gia’ presentate come appassionate di vela, altre di scienza e filosofia…
Ho deciso di iniziare dal racconto geografico e personale. Ci siamo ritrovati, dopo piu’ di un’ora e mezzo, a discutere del senso filosofico dei principii della fisica quantistica! E’ il bello di una discussione libera e sincera, in cui le domande retoriche fatte solo per mostrare quanto si e’ preparati sono rimpiazzate da commenti emergenti e curiosita’ piene di fantasia. Ho sempre pensato che chi si esprime davanti ad altri, che sia una professoressa in un’aula universitaria o una giornalista, un’artista visiva o una musicista, sia come un paesaggio: mette a disposizione un insieme di forme, luci e colori che devono pero’ essere osservati e goduti da chi osserva.
Nessun panorama e’ bello se non c’e’ chi lo guarda. Come ci insegna la fisica quantistica, niente esiste se non viene osservato. Ecco, la mia serata al Tecum e’ stata, ed e’ stata bella, proprio grazie all’interazione con tutti coloro che mi hanno ascoltata, che mi hanno regalato i loro commenti e proposto le loro curiosita’. Non si tratta di una gratificazione personale, ma del piacere che deriva dal sentirsi all’interno di un flusso di comunicazione in cui si mostra un quadro che possediamo per farci dire cosa non siamo ancora riusciti a vedere. Non e’ usuale trovarsi in una situazione del genere. Le persone tutte, chi parla e chi ascolta, devono sentirsi libere e l’atmosfera deve essere quella giusta. In questo caso, per me, e’ successo.